produzioni in corso

IMPOTENTE E PREPOTENTE

È la storia del signor Michele Moscio, un uomo ateo tormentato dall'impotenza e da una moglie che dedica la sua vita ad opere benefiche. Lui fa di tutto per guarire dall'impotenza, provocata forse dal dolore per la morte precoce di due figli gemelli, segue ed inventa cure insignificanti, come quella suggerita dall'eccentrico dottor Capriello che invaghito della moglie, lo invita a scoprire nuove emozioni sessuali forzando piaceri nei confronti di Suore e Trans, ma questi tentativi lo condurranno solo alla follia e ad una smisurata prepotenza.
Come una bilancia che pende in modo radicale dal comico al drammatico, nella storia emergono improvvise riflessioni e discussioni sull'aborto e sul confronto tra ateismo e Cristianesimo, ipocrisia dell'etica e del rispetto della vita. Esistono casi in cui un Cattolico possa ritenere l'interruzione della gravidanza non un peccato? Questo è l'interrogativo che viene posto quando ci sono gravidanze scomode e che in casa Moscio emerge in ben tre casi: uno stupro, l'esperienza di una giovane coppia di fidanzati, e la scoperta di un feto imperfetto; lo scontro e la riflessione porterà al lieto fine, come in una moderna Scarpettiana, dove intrecci ed equivoci esaltano i personaggi farseschi proiettando la commedia in un finale divertente e sorprendente.

SAKKETTI IN RIVOLTA...balle ed eco balle

un sogno di un bambino descritto in un tema, dove il mondo dei rifiuti prende vita con una rivoluzione tra musica e danza. Il musical, nato nella piena emergenza rifiuti Campana del 2007, è un vero e proprio processo agli uomini, condotto da un «giudice inceneritore» e costruito sulla ribellione e le testimonianze dei sacchetti dell'immondizia, cassonetti, nano particelle, pm10, inceneritori ed eco balle; partendo da una protesta in una discarica abusiva e terminando in un tribunale con un processo all'umanità, che fa emergere in maniera esilarante e allo stesso tempo crudele, innumerevoli aspetti sulle questioni ambientali, dalla "terra dei fuochi" ai temi Nazionali sull'inquinamento che coinvolgo l'Italia intera.

Cassonetti per la raccolta differenziata e sacchetti cantanti-ballerini, armonizzano le musiche e le canzoni che spaziano con ironia e drammaticità vari generi, dall'opera lirica al varietà e alla commedia dell'arte; conducendo una riflessione sul senso civico ed il rispetto per l'ambiente proponendo il riciclo, il riutilizzo e la raccolta differenziata come via d'uscita.

NAPOLI IN BIANCO E NERO

ideato e diretto
Antonio Diana

con
Antonio Diana, Viviana Cangiano,
Nino Bruno e Antonio Botta

 

Napoli del '900 che si attualizza attraverso musica, prosa e versi del "secolo d'oro" che ha consacrato il patrimonio mondiale della canzone napoletana e che in questo spettacolo, viene rievocato tra in musica e versi, dando vita ai suoni e alle voci della Napoli in bianco e nero. Sfrondando tutti gli orpelli, dai luoghi comuni, dalla retorica ovvia e modesta nella quale dal dopoguerra in poi è scivolata la canzone Napoletana. Lo spettacolo parte dalla ricerca di una corretta interpretazione canora scevra da lamentosità e gorgheggi nasali malamente arabeggianti e vibrati ghirigori vocali senza alcun nesso con la tradizione, privilegiando come nelle origini, la dizione, l'interpretazione, il gusto della lettura poetica. Celebri canzoni, rilette e interpretate con modernità musicale, svelano il loro ricco simbolismo in una vertigine mistica che restituisce loro luce, chiarore, ricordi e un nuovo respiro.

L'ETICHETTA

scritto e diretto
Antonio Diana

con
Antonio Diana e Nino Bruno

 

Osel, un giovane imprenditore che da apprendista sarto riesce a mettere in piedi una piccola azienda tessile, in contrasto con la famiglia che avrebbe voluto per lui un futuro artistico nel campo del teatro, dove, avrebbe potuto realizzarsi con maggiore certezza e stabilità. Anche la relazione che vive con la sua donna è ostacolata dal fatto che avrebbero voluto per lui un fidanzamento omosessuale che gli avrebbe dato una maggiore serenità. Sono proprio queste scelte lavorative ed affettive che diventano motivo di offesa da parte dei suoi familiari che attribuiscono la causa dei suoi tracolli al fatto di aver intrapreso strade diverse rispetto a quella artistica ed omosessuale.

Osel, ai confini di una crisi esistenziale che sta per sprofondare in follia, si confronta con diverse voci che diventano uno specchio che riflette i volti di tanti personaggi del suo vissuto, dai familiari agli amici, dai suoi dipendenti ai suoi nemici che lo mettono in condizione di setacciare tutta la sua vita, come in un grande discernimento, dove emergono e vengono discusse le sue passioni e le sue scelte lavorative troverà una soluzione a sorpresa che gli permetterà di risolvere il suo fallimento e di scrollarsi l'attribuzione ingiusta di etichette diffamatorie e offensive.

ABBASCIO 'A GROTTA

prossima tappa, Teatro della Contraddizione di Milano, dal 18 al 21 dicembre.

La violenza sui minori, uomini, donne e omosessuali si esplica in tutto il suo abominio con quattro attori in scena, che raccontano e vivono esperienze diverse di violenza ma che, contemporaneamente, si pongono in parallelo, unificati dallo stesso ed inconsolabile tormento interiore. Ingabbiati in una simbolica grotta, rappresentata da una cantina come luogo del subconscio interiore dove sono seppellite le loro storie di violenza, molteplici personaggi vivono tormentati dal desiderio di liberarsi e da quello di accettare il proprio destino; si trovano proiettati, fin dall'inizio, all'interno di un inconscio irrisolto che imprigiona la coscienza, racchiudendo i ricordi malati e gli incubi compressi di chi ha subito, nell'infanzia, abusi sessuali, facendo riaffiorare in maniera drammatica, il livello conscio della loro personalità.

La pedofilia e il femminicidio sono delle piaghe sociali non solo dei nostri tempi, accompagnano la storia dell'umanità da sempre; in questa messinscena, senza tempo, luogo e identità, si assiste al vomito di atti brutali, commessi e confessati con poesia e simbolismo.

IL PASSAGGIO... l'eco di un teatro occupato

Alcuni attori di una compagnia teatrale stabile, occupano, in segno di protesta, il loro storico teatro,
destinato a chiudere. Passano il tempo a ricordarsi di spettacoli rappresentati e danno vita ad alcuni
personaggi, sfiorando vari generi e stili teatrali. Ad un certo punto il teatro diventa un limbo

a tratti reale e a tratti immaginario, che sembra sia terreno che di un'altra dimensione.

Sarà finzione o realtà? Le prove di un nuovo spettacolo o la scoperta di un'altra verità?

Intanto gli attori, mentre si raccontano le loro esperienze teatrali, passando da un periodo all'altro
anche del loro vissuto, come in una eterna confessione, facendo emergere questioni su droga, omofobia, rapporto genitori-figli. Spinti dal luogo e dalla condizione in cui si trovano, ponendosi e imponendosi diversi stati d'animo e condizioni, per ognuno avverrà un passaggio diverso, ma per tutti un eguale rinascita; come al bivio dell'essere e dell'essenza, ad un passo dal passaggio dalla vita alla morte e dalla morte alla vita. Ma saranno persone o personaggi? Voci reali o soltanto l'eco di un teatro occupato? La realtà e la verità sarà tutt'altra.

Stampa | Mappa del sito
© Teatro Madrearte: formazione, produzione e servizi per il teatro