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EDER SPERANZA - REPLICA DI SABATO 14 NOVEMBRE ORE 21

BIGLIETTO PER LA REPLICA DI SABATO 14 NOVEMBRE ALLE ORE 21

tipologia biglietti
EDER SPERANZA - REPLICA DI DOMENICA 15 NOVEMBRE ORE 18.30

BIGLIETTO PER LA REPLICA DI SABATO 15 NOVEMBRE ALLE ORE 18.30

tipologia biglietti

* la quota della tessera annuale associativa pari ad Euro 2,00, per i soci spettatori, va versata al botteghino all'atto del tessaramento e del ritiro dei biglietti

Eder Speranza ci conduce in maniera buffa e simpatica nella sua problematica storia familiare, ci accompagna nel suo mondo di amare realtà e dolci sogni, ci coinvolge con la sua allegria e il suo desiderio di “voler cominciare il futuro”, ci presenta i personaggi che hanno affollato la sua vita facendoli rivivere in dialoghi di botte e risposte in un linguaggio comico e vivace spennellato dal colore dialettale partenopeo.

Seguiamo la sua vicenda nel trascorrere del tempo e nel susseguirsi degli eventi più o meno significativi del nostro tempo dal passaggio dalla lira all’euro, all’evento mediatico del Grande Fratello, la vediamo innamorarsi e ancora una volta sognare.

Ed infine tra racconti e confidenze, in un fondersi confusionale di passato e presente, finzione e realtà, diventiamo testimoni dell’inestricabile gabbia nella quale vive tutta la sua vita.

 

Teresa Del Vecchio

 

note di regia

Benchè non ami molto i monologhi a teatro, quando ho letto “Eder Speranza” me ne sono immediatamente innamorato. Una delle cose che più mi ha colpito è stato il fatto che il racconto avesse in sé una struttura dialogica e la possibilità di entrare ed uscire dalla tanto temuta quarta parete. Così ho pensato, con l’ausilio e la disponibilità dell’ autrice del testo nonché interprete, di utilizzare tutti  questi elementi facendo rivivere la vicenda della protagonista come fosse una commedia. Si alternano quindi passaggi in cui lei ci presenta i personaggi che popolano la storia e ce ne parla, ad altri in cui li interpreta lei stessa, ad altri ancora in cui ci dialoga come se loro fossero lì ed è allora che si alza la quarta parete. In una chiave di lettura naturalistica che mischia il più possibile, e il testo me ne ha dato la possibilità, momenti di comicità schietta ed ironia a momenti piuttosto drammatici il più possibile senza compiacimento.

La scena è abbastanza ricca di elementi e di luoghi che la protagonista fa rivivere man mano che si svolge la vicenda. Il mio obiettivo è stato quello di evitare la staticità che spesso è riconoscibile nelle strutture monologanti.

 

Giorgio Carosi

 

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