SAKKETTI IN RIVOLTA, balle ed eco balle dalla terra dei fuochi

SAKKETTI IN RIVOLTA...balle ed eco balle

un sogno di un bambino descritto in un tema, dove il mondo dei rifiuti prende vita con una rivoluzione tra musica e danza. Il musical, nato nella piena emergenza rifiuti Campana del 2007, è un vero e proprio processo agli uomini, condotto da un «giudice inceneritore» e costruito sulla ribellione e le testimonianze dei sacchetti dell'immondizia, cassonetti, nano particelle, pm10, inceneritori ed eco balle; partendo da una protesta in una discarica abusiva e terminando in un tribunale con un processo all'umanità, che fa emergere in maniera esilarante e allo stesso tempo crudele, innumerevoli aspetti sulle questioni ambientali, dalla "terra dei fuochi" ai temi Nazionali sull'inquinamento che coinvolgo l'Italia intera.

Cassonetti per la raccolta differenziata e sacchetti cantanti-ballerini, armonizzano le musiche e le canzoni che spaziano con ironia e drammaticità vari generi, dall'opera lirica al varietà e alla commedia dell'arte; conducendo una riflessione sul senso civico ed il rispetto per l'ambiente proponendo il riciclo, il riutilizzo e la raccolta differenziata come via d'uscita.

 

PROSSIME REPLICHE

31 dicembre ore 20.45

4 gennaio ore 18.00

Teatro Millelire

Via Ruggero di Lauria n. 22 - Roma

Metro Cipro - tel 06.397.51.063

www.millelire.org

le recensioni

"Racconto ricco, contraddistinto da molteplici idee e rimandi, rivisitazione del poema eroicomico seicentesco, complesso lavoro di antropoformizzazione dei comuni variegati sacchetti della spazzatura elevati al rango di esseri viventi, pensanti, parlanti e soprattutto cantanti, protagonisti di una vicenda metropolitana ambientata in una comune discarica del napoletano che brulica di sentimenti e meditazioni"

Andrea Alessio Cavaretta - Kirolandia


L'insieme, utopico e giocoso, dona spunti di riflessione, sociali e formativi. Tra l'emergenza rifiuti, l'apertura della nuova discarica, la terra sporca e insudiciata, i danni provocati dalla spazzatura e le conseguenti malattie, si pensa a come arginare l'inquinamento. La congiunzione con il concetto di riciclo, differenziata e usa e getta è lampante. La mondezza, di solito, è associata a qualcosa che non serve più, così, tramite un trattamento adeguato e un piano ecologico ben pensato, ci sono buone speranze e i cittadini possono essere educati al nuovo.  Le voci della contestazione sono quelle del vetro, della carta, dell'umido e della plastica per favorire un servizio direzionato e soprattutto per valorizzare l'ambiente.
Incisivo, Sakketti in rivolta, guida gli spettatori anche verso la questione dei terreni contaminati dalle industrie relativamente alle sostanze tossiche. Un'udienza dove vengono interrogati scarti provenienti dall'estero per comprendere come si smaltisce fuori della penisola. Un sacchetto tedesco è sul banco degli imputati come uno napoletano disserta sulla situazione della città. 

Annalisa Civitelli - Corriere del web
 

Una riflessione sul senso civico ed il rispetto per l’ambiente proponendo il riciclo, manifestazioni che richiamano il senso di responsabilità verso la raccolta differenziata, puntando il dito su noi, sulla politica, e sulla Camorra. Una scenografia tetra, lugubre, piena di oggetti apparentemente dimenticati, che tuttavia rendono invivibile la situazione.

Fabio Chiarini - Gufetto.it

 

In scena quattro attori ma tanti personaggi diversificati da costumi e caratteri nonché dall’interpretazione di Nino Bruno che con poliedricità, spazia dal mimo alla danza, dal canto delle interpretazioni di ruoli femminili e maschili; Antonio Diana, che come un “Masaniello” guida con vigore ed ira la rivolta dei rifiuti, ben caratterizzando poi i diversi personaggi del processo; Viviana Cangiano che, con una voce graffiante e dominante, interpreta l’unico personaggio umano: una madre che vive il dolore per la perdita del proprio bambino e che è in procinto di abbandonarne un altro tra l’immondizia, oltre all’espansiva sacchetta napoletana e ad una ribelle eco balla. L’unico personaggio stabile è l’inceneritore che si erge a giudice tra dramma e ironia, ben interpretato dall’attore Pippo Cangiano che sa cucire con un gioco di voci e ritmo, il tempo comico e la partitura drammatica di un testo avvincente, originale e geniale.
Un ottimo disegno luci e gli elementi scenografici, pennellano le azioni e i personaggi e completano una messa in scena autentica e di notevole dimensione artistica.

Gennaro La Montagna - Corriere dello spettacolo
 

 

Uno spettacolo musicale sul senso civico e il rispetto per l’ambiente che propone il riciclo, il riutilizzo e la raccolta differenziata come via d’uscita da una condizione divenuta ormai insostenibile. L’opera teatrale mette in risalto la situazione drammatica in cui vivono centinaia di migliaia di persone che abitano e lavorano in quella zona del napoletano divenuta tristemente nota come la “terra dei fuochi” per via dei continui incendi appiccati per smaltire l’immondizia. Sotto accusa ritroviamo, ovviamente, anche la complicità di una Nazionale le cui istituzioni che non hanno esercitato la loro piena vocazione, diventando compartecipi di un intreccio perverso tra politica, potere economico-industriale e camorra. Il linguaggio utilizzato nell’opera e la natura musicale della stessa trasmettono l’idea di assistere ad un film di animazione. L’intento educativo e l’impianto narrativo fortemente didattico dell’opera la rendono particolarmente adatta ad un pubblico di giovanissimi, ma anche per tutti quegli adulti che avessero dimenticato l’importanza di condurre uno stile di vita ecocompatibile.

Luca Nigro - La Nouvelle Vague

 

Tra sogno e dura realtà dei fatti, la rappresentazione propone una fantastica visione panoramica dell'emergenza rifiuti Campana denunciando allo stesso modo ogni componente sociale colpevole della situazione venutasi a creare.
Tra cittadini poco rispettosi dell'ambiente, mafia pronta a sfruttare qualsiasi mezzo per fare soldi e lo Stato, visto come un padre dai bambini, colpevole di aver abbandonato a se stessa quella zona italiana, a rimetterci alla fine saranno le nuove generazioni che, avvelenate dai rifiuti e dal mal costume, non potranno fare altro che ripetere gli errori dei padri.

Matteo Lucchi - Momento Sera

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