Questo concerto-spettacolo indaga il percorso della canzone popolare e classica napoletana fino ai giorni nostri. L’inizio del viaggio ci porta quasi alle sue origini con la cinquecentesca
villanella, primo antefatto fondamentale per lo sviluppo della canzone napoletana dell’ ‘800. Si prosegue con i pezzi più rappresentativi del secolo del Barocco. Il concerto si arricchisce dei brani
più famosi della tradizione musicale partenopea, a cui si aggiungono dei veri e propri capolavori che spesso non vengono valorizzati come dovrebbero. L’attenzione si concentra, in particolar modo,
sul ‘900, dove la canzone napoletana da popolare diventa classica, tanto che i brani più famosi sono stati portati alla ribalta, tra gli altri, da personaggi come Placito Domingo, Enrico Caruso,
Roberto Murolo, Luciano Pavarotti e tanti altri. Si spazia dalla lirica digiacomiana alla passionalità vivianea, senza dimenticare i canti popolari rielaborati dal genio di Roberto De Simone, con cui
la protagonista, Pina Giarmanà, collabora da diversi anni.
Il punto d’arrivo è rappresentato dal Masaniello bluesman dei giorni nostri, quel Pino Daniele che ci ha reso orfani troppo presto. Attraverso un medley di alcuni dei suoi brani si rende omaggio a
una delle figure che ha contribuito a dare un’impronta nuova alla tradizione nostrana, senza dimenticare il passato ma con lo sguardo proteso verso il futuro, incipit da cui nasce l’idea di questo
concerto.
Le canzoni sono intervallate da momenti recitati di carattere brillante che tendono ad alleggerire e a dipingere con colori ancora più vivi uno spettacolo che, per un’ora e trenta circa, accompagna
il pubblico in uno spazio metafisico, quel paradiso di suoni e colori chiamato Napoli.